Sostenibilità

Ci prendiamo cura della vostra IML.


L’etichettatura IML: green per definizione

Durante il processo di etichettatura IML avviene l’unione non più separabile tra etichetta e parte plastica iniettata, e di regola, l’etichetta IML viene stampata su un film che è composto dallo stesso polimero del materiale di iniezione.

Questo è il fondamento della sostenibilità di questo sistema di etichettatura. Il fatto che una parte plastica etichettata in IML sia monocomponente significa che un contenitore etichettato IML può essere riciclato senza alcun problema. Altri sistemi di etichettatura sono molto più problematici perché prevedono la rimozione dell’etichetta da parte del consumatore, cosa che non sempre viene fatta. Il contenitore etichettato IML è invece di norma monocomponente e non richiede alcuna operazione da parte del consumatore prima di smaltirlo se non il grossolano svuotamento di possibili avanzi del contenuto. La presenza dell’inchiostro di stampa è tollerata per il down cycling meccanico e non è un problema per il riciclo chimico e per qualche nuova tecnologia di lavaggio profondo.

Oggi l’imperativo è essere monomateriale.

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Etichetta IML removibile - Dare una seconda vita al contenitore

Tutto nasce dal fatto che un nostro cliente aveva uno stampo per produrre un contenitore da 1 litro per gelato che era un po’ sovradimensionato per i tempi, ma d’altro canto sicuramente robusto. Ha quindi cercato un modo per valorizzarlo, sfruttando questa seconda caratteristica. L’idea era di dare al contenitore una seconda vita successiva al consumo del prodotto.

Grazie ad una speciale etichetta IML removibile il consumatore può trasformare il confezionamento in un durevole contenitore da frigo come quelli che si possono acquistare in un negozio di casalinghi.
Abbiamo quindi dato al manufatto una seconda vita senza produrre un nuovo pezzo, senza neanche passare dal riciclo, dal compostaggio o da altri processi che seppur virtuosi consumano comunque un po’ di energia.



Etichetta IML in PLA - Il circolo virtuoso del compostaggio

I materiali compostabili rientrano a pieno titolo tra le soluzioni per un futuro sostenibile. Anche per i contenitori iniettati in bioplastica compostabile Viappiani ha sviluppato un’etichetta IML compostabile in classe industriale basata su acido poli lattico (PLA).

Questo sviluppo è stato presentato già nel 2018 alla fiera NPE di Orlando, USA, sotto forma di una capsula per caffè formato Keurig etichettata IML. Le capsule del caffè sono il prodotto ideale su cui impiegare questa tecnologia perché l’imballo usato contiene il prodotto esausto che è anch’esso compostabile. L’etichetta IML permette di brandizzare il prodotto nel totale rispetto dell’ambiante dando vita al virtuoso ciclo del compostaggio.

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Etichetta IML compostabile home - La cellulosa per un altro livello di compostaggio

Alla luce di alcuni limiti del compostaggio industriale si è reso necessario anche lo sviluppo di etichette IML per materiali compostabili in classe domestica. L’applicazione di riferimento è sempre quella delle capsule del caffè. In questo caso non è stato possibile creare un’etichetta su bioplastica compostabile, ma abbiamo creato un’etichetta in cellulosa che può essere compostata con il contenitore pur non essendo monomateriale.

Questo che riteniamo essere un importante passo avanti verso un futuro di sostenibilità, è uno sviluppo che si sta concludendo. Diverse prove hanno dato esito positivo su tutta la linea e alla prossima occasione prevediamo anche una produzione di tipo industriale.



Etichette IML con filigrane digitali - La svolta per i nuovi target di riciclo

Le filigrane digitali, nello specifico i codici Digimarc sono codici invisibili che vengono inseriti nei file di stampa delle etichette per poi essere letti da un’apposita telecamera di un impianto di selezione dei rifiuti plastici.

Con questa tecnologia è possibile rendere le etichette IML smart e veicolare efficientemente una vastità di informazioni per differenti scopi. Il primo che ci sta a cuore è l’ottimizzazione dei tassi di riciclo con performance di riconoscimento delle plastiche che superano la tecnologia NIR. Di questo si occupa l’iniziativa HolyGrail 2.0 di cui Viappiani è un fiero membro. Lo stato del progetto prevede già dei test su scala industriale.

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